Palazzo Coccina Tiepolo Papadopoli

 


Venezia: Palazzo Coccina Tiepolo Papadopoli - 15 kB


Osservazione generale:

 intorno al 1580
architetto:Gian Giacomo dei Grigi
Indirizzo:San Polo 1364,1379
Uso attuale:privato, Consiglio Nazionale di Ricerca
Veduta aerea:localizzare

Descrizione:

Il palazzo con due serliane sovrapposte, situato di fronte al Palazzo Grimani a San Luca, è il pendant del medesimo, ma di importanza storico-artistico inferiore. Fu eretto da "Jacometus Tagliapietra", i.e. Giangiacomo de'Grigi, figlio di Guglielmo de'Grigi bergamasco, per la familiga bergamasca Coccina. Fu poi residenza della facoltosissima casa dei Tiepolo di S. Aponal, e, dopo le vendite a causa della crisi economica della medesima nel primo Ottocento, passò nel 1837 a Valentino Comello, poi nel 1852 al maresciallo austriaco Bartolomeo Stürmer e finalmente nel 1864 ai conti Nicolò ed Angelo Papadopoli. Per più anni, i Papadopoli, ricchissimi banchieri, acquistavano edifici adiacenti al Palazzo ex Tiepolo per creare finalmente un grande giardino con un'ala retrostante sul modello di quello del Palazzo Loredan Vendramin Calergi. L'architettura del palazzo fu allora rammodernato dall'architetto Girolamo Levi in un stile neoclassico, ma all'interno furono creati decorazioni neorococò in stile Louis XVI. Un cronista scriveva nella Gazzetta di Venezia che "il palazzo Tiepolo del secolo XVI ha dato origine al palazzo Papadopoli del secolo XIX". Cesare Rotta (1847-1882) esegui alcuni affreschi nel nuovo scalone d'onore e nella sala da ballo, parte dell'antico portego. Al secondo piano del palazzo è conservato, malgrado gli interventi di Michelangelo Guggenheim, un alcova con soffito attribuiti a Giambattista Tiepolo e databile intorno al 1750. Una vera di pozzo gotica si trova ancora nel giardino. La ricca collezione numismatica di Nicolò Papadopoli Aldobrandini ora si trova nel Museo Correr.
Nel primo Novecento, l'edificio passò dei Papadopoli Aldobrandini ai Arrivabene Valenti Gonzaga . L'Istituto di Scienze Marine, parte del CNR, era ubicato nel secondo piano nobile del palazzo. Venduto nel settembre 2007 a un gruppo immobiliare svizzero, il palazzo ora aspetta la sua trasformazione nell'ennesimo albergo.


Edifici parenti

Annotazioni

Bassi (1976) pp. 130, 140s, 144, 162, 566, 574s, 570
Concina (1995) p. 280
Consiglio Nazionale di Ricerca: Palazzo Papadopoli, Roma 1993
Gemin/Pedrocco (1995) pp. 121,235
Huse/Wolters (1996) pp. 50, 73, 79, 83, 338
Lauritzen/Zielcke (1979) pp. 183-187

 

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